giovedì 24 marzo 2016

[ita only] Victorian Weddings - Part 3: Tradizioni e folklore

Hello my Victorians!

Ben ritrovati al terzo e penultimo appuntamento sui Victorian Weddings! Oggi si parlerà delle tradizioni... spero vi piaccia!

Link alle parti precedenti:
Parte 1
Parte 2

Partiamo con.. il corteggiamento!
Prima del fidanzamento, esistevano delle vere e proprie regole "d'approccio" che il gentiluomo e la (forse) futura sposa dovevano seguire, esse prevedevano lunghe missive con tanto di accettazione o rifiuto che poteva avvenire per diverse cause (come scarsità economica, età, disprezzo per la persona), anche se molte volte la donna poteva semplicemente astenersi dal dare spiegazioni. Per "indorare" un po' la pillola del rifiuto una delle frasi tipiche poteva essere: "sono molto onorata della vostra offerta, ma non posso proprio accettare la vostra proposta".
In caso di sentimenti corrisposti invece, il gentiluomo doveva recarsi a colloquio con il padre (o tutore) della ragazza, presentandosi al meglio, esponendo eventuali ricchezze e possedimenti e chiedendo ufficialmente la mano della fanciulla. Il consenso o meno del padre determinava il successo del gentiluomo o l'inizio di una lunga "battaglia" per ingraziarsi il suocero!

Chi osa andare a colloquio dalla temibile Lady Bracknell?
Judi Dench - The Importance of being Earnest

Ricevuto il consenso, la famiglia della sposa era solita organizzare un banchetto tra amici e parenti stretti per annunciare il fidanzamento, introdurre il futuro sposo e presentare l'anello di fidanzamento. Esso era in genere costituito da una singola pietra incastonata, dal diamante solitario (questa pietra dal valore immenso era simbolo di maggior generosità, inoltre era abbastanza rara - fino alla scoperta delle miniere in Africa del 1870- il che la rendeva ancora più preziosa) al topazio, al rubino, allo smeraldo. Le perle erano evitate, seguendo un famoso detto tedesco che recitava: "le perle sono lacrime per la sposa". 
Un anello di fidanzamento molto particolare era lo snake ring, letteralmente "anello serpente", costituito da due serpenti intrecciati tra loro con occhi di pietre preziose. Questo anello era il simbolo dell'eternità e legava i due sposi (i serpenti) per sempre. Anche la Regina Vittoria indossava questo tipo di anello, simbolo dell'amore tra lei e il Principe Albert.

Esempio di snake ring.
Si trovano facilmente anche oggi in commercio

Indossato pubblicamente l'anello sull'anulare della mano sinistra (lo stesso che come ai giorni nostri ospita poi anche l'anello nuziale), la futura sposa poteva occuparsi degli inviti e aveva il diritto di scegliere il giorno delle nozze. Molto gettonato era Giugno, da Giunone, protettrice del vincolo matrimoniale. Tra gli altri mesi Aprile (meno caldo e primaverile, fa sbocciare gelsomini e camelie, spesso prediletti dalle spose), Ottobre, Novembre e Dicembre (mesi propiziatori di buon raccolto, anche simbolo di fertilità). Maggio era considerato un mese sfortunato, per il proverbio che faceva così: Marry in May and rue the day! In pratica, un vero disastro per i superstiziosi... dal momento che anche i giorni della settimana potevano essere favorevoli o sfavorevoli. Una filastrocca recitava che i giorni migliori per sposarsi erano: Lunedì, Martedì e Mercoledì.

Marry on Monday for health,
Tuesday for wealth,
Wednesday the best day of all,
Thursday for crosses,
Friday for losses, and
Saturday for no luck at all.

Durante il periodo del fidanzamento la coppia non poteva mai restare da sola, doveva essere sempre accompagnata da qualcuno. Inoltre, una volta scelta la data e spediti gli inviti la futura sposa non compariva più in pubblico fino al matrimonio!

Tra i preparativi del grande giorno molta importanza avevano i fiori, non solo come abbellimento ma come vero e proprio valore simbolico. Si narra che i fiori d'arancio, già ai tempi antichi in Cina avessero le connotazioni di purezza, castità ed innocenza, quindi non a caso sono i fiori utilizzati per la corona intrecciata della sposa. La stessa tradizione della corona di fiori d'arancio è molto antica e si fa risalire intorno al periodo delle Crociate, tanto che in inglese l'espressione to gather orange blossoms ha assunto il significato di "cercare moglie".
Le rose venivano scelte non solo per la loro bellezza, ma anche perché venivano ritenute i fiori di Venere, la dea dell'amore. Alla mitologia greca risalgono anche le origini simboliche di due apprezzatissime piante aromatiche: rosmarino e mirto. Utilizzate sia perché sempreverdi e sia per le loro profumazioni, ma soprattutto perché ritenute emblema d'amore e d'immortalità. Non a caso il mirto era presente anche nel bouquet della Regina Vittoria!
Delle vere e proprie "guide" dedicate al linguaggio dei fiori e ai loro significati erano sempre a portata di mano delle giovani donne, con tanto di istruzioni per creare bouquet profumati, poesie floreali e messaggi nascosti per dichiarare con un fiore quel che non si riusciva o poteva dire a voce.
Ovviamente per le cerimonie si prediligevano i fiori freschi, ma in caso di non disponibilità venivano utilizzati dei fiori fatti di cera.


Caratteristici dell'epoca vittoriana sono anche i tussy mussy bouquet, utilizzati sia per le cerimonie sia come bouquet per camuffare gli odori (della persona e della strada). Un mazzolino di fiori e piante aromatiche veniva inserito in uno speciale vaso metallico adatto per essere trasportato e tenuto in mano.


Concludiamo questa parte con degli aneddoti dedicati alla cerimonia. 
Essa si svolgeva in chiesa o a casa, entrambi i luoghi venivano riccamente decorati. A casa si appendevano anche simboli di buona fortuna come campane e tortorelle sopra al punto in cui gli sposi avrebbero scambiato i voti.
All'uscita dalla chiesa invece, amici e parenti erano soliti lanciare delle noci al passaggio degli sposi, con gli anni dalle noci si è passati ai cereali, come grano o riso, simbolo di fertilità. La pratica ben nota è in uso tutt'ora.
Sia che la cerimonia si svolgesse in chiesa o a casa, era ritenuta di buon auspicio l'eventuale caduta dell'anello a terra, dal momento che avrebbe mandato via tutti gli spiriti maligni.
Ciò che invece per alcuni era ritenuto sconveniente e da evitare soprattutto se si apparteneva all'alta società era... il bacio tra gli sposi a fine cerimonia!

Alla prossima per l'ultimo appuntamento dedicato al ricevimento e ad alcuni spunti per una cerimonia Victorian ispired!








giovedì 17 marzo 2016

[ita only] Victorian Weddings - Part 2: La moda e l'abbigliamento degli sposi, damigelle, bambini e parenti

Ben ritrovati miei Victorians!

Continua il nostro viaggio dedicato ai matrimoni vittoriani, se vi siete persi la prima parte, non dovete far altro che cliccare qui!

Come si diceva la volta scorsa, la moda come oggi è sempre stata in evoluzione, quindi quando una giovane ragazza si apprestava a scegliere l'abito nuziale ricorreva a riviste di moda con i trend dell'epoca! Riviste come: Peterson's Magazine, The Delineator, Godey's Lady's Book e il tutt'ora attivo (e famosissimo) Harper's Bazaar dettavano lo stile delle donne, con migliaia di stampe illustrate, a colori e in bianco e nero.

Godey's Lady's Book - 1859

Peterson's Magazine - 1868

Harper's Bazaar - 1872

The Delineator - 1902

Lo stile cambia di anno in anno e come mostra quest'immagine riassuntiva le forme andarono a delinearsi sempre più verso la fine del secolo, quando le crinoline si ridussero di dimensione e i corsetti evidenziarono una vita invidiabile, quasi da vespa. Personalmente, ho sempre amato le crinoline belle ampie, ma non nego che siano un bell'ingombro!!



In breve:
-Prima epoca vittoriana: le spose vestivano anche altri colori tra cui blu, giallo, rosso, nero, grigio, rosa e verde. Dal 1840 con il matrimonio della Regina Vittoria il bianco diventa e rimane predominante. Corpetto rigido e gonna piena e ampia con crinolina a cerchi sono lo stile caratteristico di quegli anni. Scarpe basse decorate o con fiocchi e nastri. I tessuti: organza, tulle, pizzi e seta e garza.

-Anni 1850/1860, Civil War Era: sebbene la forma rimanga simile, con corpetti e gonna ancora ampia, cambiano i tessuti: lana e lino. Spesso uno scialle accompagnava la sposa, drappeggiato sulle braccia.

-Anni 1870: bustle dress, strascichi e lunghi veli si fanno largo in questi anni. La nuova ondata di ricchezza porta sfarzo e voglia di rifarsi alle mode di Parigi. Molto spesso se non ci si poteva permettere una creazione originale si commissionava una copia.

-Tarda epoca vittoriana: scompare il bustle dress, la nuova moda impone un semi-strascico e maniche larghe. Tuttavia, se la sposa si sposava in chiesa lo strascico era d'obbligo.

Se una donna vedova si risposava non vestiva di bianco, ma bensì colori come viola, rosa e grigio perla. Non portava il velo né fiori d'arancio e non aveva damigelle.

Una volta che la sposa aveva scelto il suo abito si poteva passare a quello dello sposo.
Il consorte infatti doveva adeguarsi all'abito della sposa, come recita il "vademecum" del 1873: The Bazar Book of decorum. The care of the person, manners, etiquette and cerimonials. Se la sposa portava il velo bianco, il suo completo sarebbe stato nero o blu, con panciotto e cravatta bianchi. Se era una persona di rango militare o navale era preferibile l'alta uniforme. Infine, se la sposa indossava un bonnet l'uomo avrebbe optato per un cappotto a doppio petto con lunga coda (il frock coat) nero o marrone, con pantaloni e panciotto in colori chiari.
Ultimo, ma non meno importante, l'immancabile accessorio: il cilindro (top hat), che veniva rimosso durante la cerimonia.



Qui sopra una coppia di sposi "famosi": Mia Wasikowska e Michael Fassbender nel film del 2011 "Jane Eyre". Costumi di Michael O'Connor.

Concludiamo ora con l'abbigliamento delle damigelle, dei bambini e della famiglia.
Gli abiti delle damigelle dopo la cerimonia entravano poi a far parte del loro guardaroba quotidiano, quindi dovevano essere sia pratici sia belli. Se il matrimonio era in bianco, anche le damigelle mantenevano questo colore, potendo però aggiungere un tocco di colore in contrasto. Il bianco doveva essere comunque dominante. Inoltre, indossavano come la sposa un velo, ma più corto, ad altezza dei fianchi e una corona di fiori e nastri intrecciati.
Le cose cambiarono dalla metà dell'era vittoriana, quando il bianco cominciò ad essere combinato con altri colori, finché verso il 1890 i colori preferiti per le damigelle diventarono il grigio, il lilla, il rosa e il verde. Per la fine del secolo, la moda impose l'abito delle damigelle a contrasto con quello della sposa, tradizione che è ancora in uso al giorno d'oggi.

Le damigelle della Regina Vittoria


Neanche i bambini erano risparmiati dall'etichetta matrimoniale, tanto che le bambine potevano essere piccole damigelle o addette a spargere petali di rose prima del passaggio della sposa. I loro abiti bianchi di solito in tessuti come la mussolina avevano fiocchi, calze e scarpe coordinati. I bambini invece, come dei piccoli paggi avevano il compito di portare il cuscino con gli anelli e di portare lo strascico dell'abito nuziale. Spesso occorrevano molte ore di prove per portarlo e saperlo posare correttamente, dal momento che gli strascichi erano anche molto lunghi! La loro tenuta consisteva per lo più in giacche di velluto nere, blu, verdi o rosse, con cappello coordinato. Pantaloni corti, fusciacca in vita e scarpe nere o bianche a seconda della formalità del matrimonio. Per un matrimonio all'aperto e più informale potevano indossare anche una tenuta alla marinara.

Il Principe William al matrimonio di Sarah Ferguson nel 1986


Gli abiti per la madre della sposa e i parenti femminili dovevano essere eleganti ma meno formali degli abiti da sera. In chiesa tutte dovevano indossare il bonnet, che però non era obbligatorio per cerimonie tenute in casa. 
In tarda epoca vittoriana il colore suggerito per l'abito della madre della sposa era il nero, ma mai in crepe, che era il tessuto per gli abiti da lutto. Se in lutto, la madre poteva optare anche per il color viola o il rosso.


E finisce qui la seconda parte! Vi aspetto alla prossima, dedicata alle tradizioni.

giovedì 10 marzo 2016

[ita only]Victorian Weddings - Part 1: Cenni sugli abiti e Royal Brides

Bonjour my Victorians!

Da quest’oggi, per qualche settimana, cercherò di adempiere alla richiesta di una nostra amica che mi ha chiesto di parlare dei matrimoni d’epoca vittoriana. Il motivo? Sarà presto sposa e la sua idea è quella di realizzare una cerimonia a tema, ispirata alla tradizione. Non mi resta che procedere, facendole prima i miei più cari auguri!!! :)


Premessa:
Per quanto la cerimonia nuziale potesse apparire bella e curata, quel che la donna doveva subire o accettare prima e dopo il matrimonio era a volte tutt’altro che bello. A partire dallo stesso marito che molto spesso era “imposto” per via di accordi vantaggiosi tra famiglie, ai diritti esclusivi che l’uomo vantava sulla moglie. Queste tematiche più serie non saranno trattate in questa sede, ma è doveroso ricordarne l'esistenza.

Victorian Weddings:

-ABITI: 
A chi si deve la tradizione dei matrimoni in bianco? Alla Regina Vittoria! Il 10 Febbraio 1840 convolava a nozze col il Principe Albert, sfoggiando un abito entrato nella storia:


Ebbene si, nonostante non fosse la prima Reale a sposarsi in bianco, la scelta all'epoca risultò inusuale, ed è anche per questo motivo che ebbe un fortissimo impatto. Le donne infatti erano solite per lo più scegliere abiti di nozze dai colori più disparati, come il rosso, il giallo, ma anche colori molto più scuri, come il blu, il marrone e addirittura il nero. I tessuti inoltre erano molto più pesanti, come il broccato. L'abito della Regina invece fu confezionato di seta e satin, con aggiunta di Honiton Lace, un tipo di pizzo fatto a mano caratterizzato dal design di foglie e fiori.
Un'altra "novità" fu la corona di fiori d'arancio intrecciati (simbolo di purezza e castità) al posto della tiara reale, che entrò prepotentemente tra le tradizioni più note dei matrimoni vittoriani. Il velo anch'esso bianco e lo strascico, sono tradizioni comunemente presenti anche ai giorni nostri.

Per il film del 2009 "The Young Victoria", la costumista Premio Oscar Sandy Powell ha riprodotto per Emily Blunt l'abito nuziale. Anche i gioielli sono stati riprodotti fedelmente con cristalli Swarovski: orecchini e collana di diamanti e spilla di zaffiro (l'originale fu un regalo del Principe Albert).

Dal 1840 ai giorni nostri il white wedding si è consolidato sempre più, con qualche "boom" dato negli anni da altri matrimoni reali famosi, come ad esempio quello tra l'attuale sovrana Elisabetta II e il Principe Filippo nel 1947, il Principe Carlo e la compianta Lady Diana nel 1981 e il più recente nel 2011 tra il Principe William e Kate Middleton.





Dai più austeri abiti neri, di strada se n'è fatta tanta e chi ai giorni nostri ha intenzione di indossare un abito che si rifaccia alla tradizione vittoriana, non dovrà assolutamente dimenticare particolari come pizzi e merletti, decorazioni floreali dalla corona intrecciata al bouquet. E' molto importante anche decidere se attenersi a una certa decade del 1800 oppure fare ricorso solo a qualche richiamo, dal momento che la moda, come oggi, era in continua evoluzione.

Sposa in nero. Da Wikipedia


Sempre in tema abiti da sposa vi rimando a una mia entry del 2014, quando a Londra ho visitato la mostra al Victoria & Albert Museum: qui!

A presto per la seconda parte! :)

Sabbia di Luna




mercoledì 2 marzo 2016

Eventi Marzo - Aprile/March - April Events 2016

Hello my Victorians!

Come un orso, esco dal letargo portandovi qualche info sui prossimi eventi di Marzo e Aprile! Gli eventi di Gennaio e Febbraio erano qui, spero non li abbiate persi!


Like a bear, I emerge from hibernation bringing you some infos about the upcoming events in March and April! Events in Jan and Feb were here, I hope you didn't miss them!

MARZO/MARCH:
-Leggere e Tradurre Jane Austen 2.03.2016 by "Blue Stockings" col patrocinio della JASIT, Roma Italy

-Gala Nocturna "The Age of Redemption" 5.03.2016 by Viona Ielegems, Belgium

-'800 delle Dame 6.03.2016 by Compagnia Nazionale di Danza Storica Sez. Lombardia - Magia Mask, Como Italy

-Conversazioni all'ora del tè: 30 anni di stile femminile 20.03.2016 by Pois Gras con ANTIcostume, Milano Italy *posti limitati*

APRILE/APRIL:
-Raduno Austeniano: Picnic con Jane Austen 10.04.2016 by Victorian & Gothic Palermo in collaborazione con "La mia vita da Janeite", Palermo Italy

-Tea Time 18th Century Tea Party 10.04.2016 by Antico Atelier, Padova Italy *posti limitati*

-Romantic Remembrance Gala IV Edition "Der Marchenkonig, il Re delle Fiabe" 16.04.2016 by Old Souls Villa Mazzotti, Chiari (Bs), Italy *posti limitati*

stay tuned for more...

--->Sabbia di Luna